Nel primo “National” che si è disputato dall’inizio della pandemia, i giocatori italiani hanno magnificamente figurato.
Ad Austin, in Texas, Lorenzo Lauria e Alfredo Versace, impegnati nella formazione Moss con la capitana Sylvia Moss e i polacchi Jacek Kalita e Michal Nowosadzki, si sono classificati al secondo posto nel torneo più importante della dieci giorni statunitense: la coppa Reisinger a squadre Board-a-Match.
I giovani palermitani Massimiliano Di Franco e Andrea Manno hanno invece vinto il torneo Keohane North American Swiss con la squadra Street, in cui giocavano con il capitano Paul Street, il francese Nicolas L’Ecuyer, l’israeliano Ron Pachtmann e il polacco Piotr Zatorski. In questa gara, Bocchi – Sementa hanno conquistato il terzo posto.
Il torneo Reisinger a squadre Board-a-Match è considerato una delle competizioni più difficili in assoluto, sia per il campo di gara, in cui sono schierati contemporaneamente tutti i più forti giocatori del pianeta, che per la delicatissima formula. Nel 2019, a San Francisco, prima dello stop dovuto alla pandemia, la coppa era stata sollevata dalla squadra Lavazza (Dennis Bilde, Norberto Bocchi, Philippe Cronier, Giorgio Duboin, Agustin Madala, Antonio Sementa).
I nuovi campioni sono Nick Nickell, Ralph Katz, Bobby Levin, Steve Weinstein, Geoff Hampson, ed Eric Greco, della squadra Nickell. Sul terzo gradino del podio sono saliti gli americani Andrew Rosenthal, Chris Willenken, Aaron Silverstein, Jan Jansma (olandese residente in America) e i norvegesi Boye Brogeland, e Christian Bakke.
Immancabile, data la “nuova normalità”, il retroscena CoVID-19, che coinvolge direttamente la formazione dei nostri giocatori, ma per fortuna non il mitico duo romano. Il loro compagno di squadra Roger Lee, completamente vaccinato come imposto dalle regole di partecipazione all’evento, ha avuto leggeri sintomi influenzali, si è sottoposto al tampone ed è risultato positivo. Si è quindi dovuto isolare, e la formazione si è dovuta barcamenare – egregiamente, dato il risultato – con i cinque componenti rimasti – e ripetuti tamponi di controllo. Se Roger fosse stato disponibile per giocare anche l’ultima parte del torneo, forse si sarebbe imposta ancora una volta l’impronta tricolore sulla base del prestigioso trofeo americano? In tempo di pandemia, non sono domande lecite.
Il torneo Keohane North American Swiss, anch’esso fra le principali competizioni del National Americano d’Autunno, si articolava su due sessioni di qualificazione, due di semifinale e due di finale. La squadra di Gary Donner, Joe Grue, Marion Michielson, Cecilia Rimstedt, Per-Ola Cullin e Brad Moss si è classificata al secondo posto, mentre al terzo, come anticipato, troviamo gli Azzurri Norberto Bocchi e Antonio Sementa, in formazione con gli americani Steve Levinson e Barnet Shenkin e i norvegesi Nils Kvangraven e Geir Brekka. Il podio dimostra l’importanza e il prestigio internazionale anche di questo evento.
Da sottolineare anche la prestazione di Leonardo Cima ed Ettore Bianchi nel Kaplan Blue Ribbon Pairs, la gara a coppie di maggior livello del calendario mondiale. I due italiani (ma Bianchi risiede negli States) hanno raggiunto la fase finale e concluso il torneo in tredicesima posizione: un risultato davvero notevole. Il torneo è stato vinto dai francesi Thomas Bessis e Cedric Lorenzini, seguiti in classifica dagli israliani Ami Zamir – Oren Toledano e dagli americani Geoff Hampson – Haigh Tchamitch. Complimenti in particolare a Thomas, che dopo tante partecipazioni (e vittorie!) ai Campionati italiani, e soprattutto il matrimonio con la “nostra” Irene Baroni, possiamo sicuramente includere fra i beniamini di casa nostra.
Come è stato il ritorno del Bridge internazionale negli States? Il National di Austin ha preso il via fra mille incertezze, per via delle regole sui viaggi in continua evoluzione, della differenza fra le leggi che disciplinano, nel Nord America, i diversi stati, della diversa policy internazionale sulle vaccinazioni (qualche giocatore europeo di spicco non ha potuto prendere parte all’evento perché la guarigione dalla Covid-19 non è considerato un requisito sufficiente, sebbene accompagnata da una dose di vaccino, e qualche campione vaccinato con Sputnik non ha ottenuto il visto) e della difficoltà di imporre l’uso delle mascherine in Texas. Il tutto, in una situazione epidemiologica davvero in continua evoluzione (la notizia della nuova variante “Omicron” è stata diramata circa a metà del National). Tuttavia, l’American Contract Bridge League (ACBL) è riuscita a raccogliere una partecipazione superiore del 15% alle aspettative più ottimistiche (individuate dagli analisti in 5000 tavoli). Come anticipato, era obbligatorio per i partecipanti essere vaccinati e indossare le mascherine per tutta la durata del gioco. Inoltre, sono state eliminate dal tipico programma del National Americano d’Autunno alcune occasioni di assembramento, ovvero feste, celebrazioni e ritrovi.
L’appuntamento bridgistico di Austin ha interrotto una serie di cinque National americani consecutivi cancellati e questo è certamente un buon segno per la piena ripresa del Bridge in presenza. “Tuttavia”, ha dichiarato il Direttore Esecutivo dell’ACBL Joe Jones, “non è possibile garantire che non ci saranno nuove cancellazioni in futuro: tutto dipende dall’evolversi della situazione, e propenderemo sempre per la sicurezza dello staff e dei giocatori”. Il prossimo National Americano dovrebbe disputarsi a Reno, in Nevada, nella seconda metà di Marzo 2022.
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