L’Italia conquista il bronzo Mondiale

Gli Azzurri (Massimiliano Di Franco, Giovanni Donati, Andrea Manno, Giacomo Percario, Antonio Sementa, Alfredo Versace, Alessandro Piana cng) ce l’hanno fatta. Vincendo il match contro USA2, hanno conquistato il terzo posto ai Campionati del Mondo. La corazzata americana schierava Joe Grue, Brad Moss, Zia Mahmood, Jeff Meckstroth, Martin Fleisher, Chip Martel, tutti ex campioni mondiali, ma l’Italia ha nettamente prevalso: 161-126 il risultato dell’incontro.

Si completa così, con un immenso bronzo planetario, la fiaba della Nazionale italiana Open a Marrakech.

Una squadra meravigliosa, che ha unito ventenni, quarantenni e chi ha l’esperienza di quarant’anni di Bridge. Una formazione che ha fatto battere il cuore di tutti i tifosi e che in queste due settimane di Campionato ci ha dato tante lezioni, non solo tecniche.

Oltre alla capacità, gli Azzurri hanno dimostrato di avere uno straordinario carattere vincente. Non è facile, dopo una caduta, rimettersi in sella con coraggio, volontà ed entusiasmo, ma loro lo hanno fatto ripetutamente e per l’ultima volta ieri mattina, quando, dopo aver perso per una manciata di IMP la Semifinale, hanno rimesso sul tavolo tutta la loro grinta e tecnica, come fosse il primo giorno di gara anziché l’estenuante conclusione di due settimane di gioco senza sosta. Frequentemente (non solo nello sport) quando non si ottiene il risultato sperato si tende a perdere la motivazione. Ci vogliono doti non solo sportive, ma anche umane, per riuscire a competere, per se stessi e per la propria nazione, come se la possibilità di vincere l’oro e l’argento non fosse mai esistita.

I nostri Campioni hanno anche insegnato che in una squadra non devono esistere supereroi o protagonisti, nemmeno quando l’esperienza lo giustifica. La “formazione” è un organismo unico, in cui ogni parte deve funzionare al meglio e soprattutto in sinergia con le altre.

A volte, durante o dopo un torneo, una coppia tende a voler sottolineare di aver avuto una prestazione migliore rispetto ai compagni di squadra. E’ comprensibile, ma guardate cosa ha fatto Versace: quando, durante un turno in cui Alfredo era a riposo, un tifoso ha criticato il gioco dei 4 ragazzi, il gigante Azzurro ha risposto elencando le proprie mani brutte giocate nei segmenti precedenti!

Il dialogo fra spettatori e giocatori è stato costante nelle due settimane di gara. Su propria iniziativa, i Campioni si sono presi il tempo per aggiornare sul “dietro le quinte”, facendo sentire tutti gli appassionati, fino al più neofita degl Allievi, a Marrakech insieme a loro. Hanno risposto a domande tecniche e perfino alle critiche (alcune delle quali assurde e quasi provocatorie). Anche i più giovani della squadra hanno dimostrato valori di umiltà, compostezza ed educazione veramente notevoli, specie se si considera a quale pressione fossero sottoposti. Complimenti a loro, alle loro famiglie e ai loro formatori.

A proposito di famiglia. I Campionati del mondo hanno compattato l’Italia del Bridge intorno alle squadre nazionali. Non disperdiamoci. Le lezioni degli Azzurri possono essere applicate anche oggi, anche nelle Associazioni. Per ringraziare Giovanni che ci ha spiegato il perché di alcune scelte tecniche, offritevi di giocare con un Allievo. Per ringraziare Alfredo che ci ha spontaneamente ricordato i suoi stessi errori, ingoiate quel rimprovero al vostro partner, e sorridete. E per ringraziare il Blue Team per le emozioni di queste due settimane… invitate un vostro amico ad un corso di Bridge!

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