La Champions Cup è una manifestazione diversa da tutte le altre. Intanto per le modalità di partecipazione: partecipano le nazioni che si sono qualificate ai primi dieci posti del precedente campionato europeo, più la vincitrice dell’anno precedente e la nazione ospitante che gioca di diritto. Se la nazione ospitante è arrivata nelle prime dieci, allora entra anche l’undicesima.
E’ prassi, diciamo così, che ogni nazione designi a rappresentarla la squadra che ha vinto il precedente campionato nazionale, più per tradizione che per normativa effettivamente vigente. E così noi siamo presenti nel campionato open e schieriamo la formazione di Palermo Addaura, vincitrice questa primavera del societario a squadre, mentre non ci schieriamo nel campionato Ladies causa la cattiva prestazione delle nostre rappresentanti nell’ultimo Europeo.
Addaura, dunque. Ci accingevamo a seguire la loro avventura con la simpatia che si riserva agli sprovveduti neofiti: Palermo in coppa dei Campioni? Ma poi abbiamo guardato la formazione e ci siamo resi conto che eravamo qui per essere competitivi: Di Franco e Manno sono una coppia importante della nazionale Open che ha colto il bronzo a Marrakesh poche settimane fa, Failla e De Michelis giocano insieme ormai da moltissimo e se il loro valore individuale non può definirsi equilibrato (Failla è uno dei “leoni di Lione”, vicecampioni del mondo Seniores) tuttavia come coppia hanno spesso dimostrato di essere all’altezza di qualsiasi situazione. La terza coppia è formata da due giocatori stranieri, un nazionale israeliano (Ron Pachtman) e uno polacco (Piotr Zatorski), cioè due giocatori espressioni di scuole sempre competitive ai massimi livelli. Questa squadra aveva già vinto il bronzo nazionale nel 2018, oltre a vari altri allori nazionali, quindi non si può certo considerarla un outsider. Tre siciliani, un veneto (De Michelis) e due foresti all’assalto dell’Europa.
Vale la pena di riepilogare la formula ai non addetti ai lavori. Si gioca un girone all’italiana di 11 incontri (i primi sei oggi e gli altri cinque venerdì), al termine del quale le dodici squadre verranno divise in tre gruppi di quattro; le prime quattro si giocheranno le posizioni finali dal primo al quarto posto mediante semifinale e finale, e così via scendendo.
Per aspirare al titolo bisogna quindi arrivare nelle prime quattro venerdì sera, e poi giocarsela negli ultimi due KO. Sono presenti i campioni in carica di Riviera, squadra belga che aveva vinto l’anno scorso un po’ a sorpresa facendosi largo nei KO finali tra campioni del mondo e d’Europa; ma certamente la palma di favoriti spetta alla formazione svizzera di Contact, campione del mondo in agosto a Marrakesch. La multinazionale di Zimmermann sembra diverse spanne al di sopra del resto dei contendenti, ma come sempre i pronostici vanno confermati sul campo, e il ruolo di favorito è sempre scomodo e ingombrante.
Raccontiamo dunque come è andata la giornata dei nostri portacolori.
Turno 1: Portogallo
Giochiamo contro i campioni portoghesi di Sport Clube Alberto. L’anno scorso la rappresentante portoghese (non questo club) si era distinta per un ottimo comportamento nel round robin, scivolando in quinta posizione proprio alle ultime mani dopo essere stata stabilmente nei primi. Questa squadra non è decisamente allo stesso livello di competitività.
Questo è stato l’unico incontro giocato su BBO dai siciliani, ed è stato caratterizzato dalla nostra migliore aggressività. Due manche chiamate e fatte dai nostri: ecco la mano 2
Zatorski valorizza correttamente il vuoto a fiori e chiude a manche con poco, cedendo solo l’Asso di quadri e un’atout.
Alla mano 4 guadagnamo, ma si poteva perdere
In aperta Zatorski apre 1 fiori, e la competizione si arresta a 3 cuori. Per battere la manche la difesa dovrebbe attaccare fiori e tornare quadri, o farlo una volta in presa con il K di cuori, ma i nostri cercando di battere il parziale finiscono con il regalare la surlevee.
In chiusa, pur secondo di mano e in zona, il portoghese decide di aprire di 3 fiori; dopo due passo Manno riapre a 3 picche, Di Franco rialza e si giocherebbe quindi un probabilmente infattibile 4 picche, perché lo switch a quadri qui sembra inevitabile dopo l’Asso di fiori. Ma trascinati dalla loro aggressività i portoghesi difendono a 5 fiori e pagano 500: apparentemente sono stati sfortunati perché se uno solo dei due impasse rossi avesse funzionato, la manche avversaria sarebbe stata mantenuta, ma nel contempo loro avrebbero pagato 800.
Vinciamo di 17, e sembra una buona partenza: nel prosieguo ci renderemo conto che si poteva fare ancora meglio (e in effetti c’è stato un ottimo slam non chiamato dai nostri a moderare il nostro vantaggio), perché i portoghesi andranno a collocarsi staccati all’ultimo posto in classifica.
Turno 2: Lituania
Incontro piatto, deciso da questa mano a noi sfavorevole:
De Michelis gioca 4 cuori in Nord. Di solito è vantaggioso giocare dalla mano forte, ma qui l’attacco picche apre una terza vincente alla difesa, oltre a Asso di fiori e K di quadri, e il giocante deve quindi non pagare atout: come si vede, mission impossible.
All’altro tavolo gioca Sud e l’attacco quadri crea subito uno scarto per la perdente di picche. Non so come sia andata ma mi sembra che lo switch immediato a picche crei comunque un grosso problema al giocante, mentre il ritorno in un altro seme permette il gioco di sicurezza in atout per perdere una sola presa: Asso (cade l’8) e piccola superando la carta di Ovest. Eliminazione delle atout, scarto della picche sulla quarta quadri e forzatura dell’Asso di fiori completano l’operazione.
Finisce con una sconfitta di misura (18-12), scendiamo al quarto posto.
Turno 3: Irlanda
Gli Irlandesi presentano un’ottima squadra con giocatori di spessore internazionale, sicuri aspiranti alla vittoria finale; e infatti alla fine della giornata li troveremo in terza posizione. L’incontro è deciso da uno slam non difficile da chiamare ma fallito dai nostri. Perdiamo 26 a 8 e scivoliamo indietro in classifica, esattamente all’ottavo posto. I distacchi sono ancora minimi, siamo a meno di 7 VP dal quarto posto, ma questo è un momento di apprensione per noi tifosi, perché la giornata si concluderà con tre impegni difficili: i campioni in carica belgi di Riviera, la forte squadra dei padroni di casa della Croazia, e infine – in cauda venenum – la Svizzera campione del mondo, e perdere contatto ora potrebbe risultare decisivo.
Turno 4: Belgio (Riviera)
I nostri beniamini ci rassicurano però immediatamente, giocando un ottimo incontro, e vincendo molto bene (25-4): ci riassestiamo in classifica. Anche qui buona parte della differenza nasce da un board che si risolve a nostro vantaggio con un pizzico di fortuna (senza la quale, come noto, non si va da nessuna parte):
A entrambi i tavoli la difesa a 4 picche della coppia orizzontale (ottima, solo un down indovinando la figura a quadri) spinge Nord fino a 5 cuori. L’attacco Q di quadri giustizierebbe in culla il contratto, ma a entrambi i tavoli l’uscita è picche; e il risultato (5 cuori + 1) testimonia che De Michelis ha brillantemente indovinato la posizione delle atout.
Risaliamo in quinta posizione, vicinissimi ai terzi (Irlanda) e ai quarti (Croazia), mentre Svizzera e Polonia si sono staccate al comando; e proprio i croati padroni di casa sono la formazione che ci propone ora il calendario.
Turno 5: Croazia
Quarti contro quinti, dunque: se fossimo alle battute finali sarebbe un vero e proprio “dentro o fuori”, ma anche così è un incontro di peso, nel quale i croati schierano contro di noi due delle poche donne in gara nella manifestazione Open, Nikica Sver e Tihana Brkljacic, decisamente da non sottovalutare in quanto si tratta di due colonne delle nazionali croate Ladies e Mixed.
I nostri vincono bene (19-9); sposta l’equilibrio in particolare un 3SA mantenuto da Manno in sala chiusa e battuto in aperta.
Con tre prese a picche e cinque a quadri, l’unico modo per arrivare a nove è chiudere gli occhi e passare il K di fiori al primo giro.
Superiamo i croati e rientriamo nelle prime quattro, ma ora ci aspetta l’incontro più difficile contro gli svizzeri di Contact.
Turno 6: Svizzera
Incontro molto equilibrato e di basso punteggio, quindi ben giocato. Decide questa manche
che Brink in Sud chiama a strappo sul senza debole del compagno, mentre Pachtman dopo 1 fiori del compagno e 1 cuori di intervento dice 2 picche e sul rialzo a 3 di Zatorski passa. L’attacco quadri batterebbe, ma naturalmente Manno esce a cuori e ora, grazie alla caduta della Q di atout, il giocante può affrancare la fiori.
Perdiamo 10-4, e i croati ci superano di nuovo grazie alla netta vittoria contro i portoghesi fanalino di coda. Questa è la classifica dopo il sesto turno
A parte il previsto dominio svizzero (6 vittorie su 6 incontri), non c’è ancora nulla di deciso. Polacchi e irlandesi hanno preso un leggero vantaggio ma non possono certo dirsi sicure; Croazia e Italia sono praticamente appaiate, e poco dietro ci sono i campioni in carica di Riviera. Il calendario ci consente un cauto ottimismo (delle prime sette dobbiamo incontrare solo la Polonia, che beccheremo al terzultimo turno): ma si sa, questi ragionamenti sono fatti per essere smentiti, perché a questo livello pellegrini non ce ne sono e ogni incontro nasconde le sue insidie.
Resta la soddisfazione di vedere una squadra italiana (d’accordo, solo per quattro sesti: ma è così in tutti gli sport, in fondo) nel pieno della competizione e con le sue possibilità di qualificazione ancora intatte. In bocca al lupo, Addaura!
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