Si gioca in Italia, la Champions Cup 2024 che è partita oggi e si concluderà sabato, ed esattamente in quel di Breno, piccola cittadina della Valcamonica che penso pochi di noi avevano sentito nominare, o avrebbero saputo collocare sulla cartina geografica, ma che da um po’ di tempo si è trasformata in una metropoli, bridgisticamente parlando. I titoli italiani che hanno preso la strada della valle bresciana ormai non si contano più, e lo scudetto conquistato l’anno scorso nel societario ha portato gli alfieri camuni alla disputa di questa Champions Cup, oltre che a ottenerne l’organizzazione.
Chi partecipa alla Champions? Una squadra per ciascuna delle dieci nazioni piazzatesi ai primi dieci posti dell’ultimo campionato europeo (è prassi che venga designata la vincitrice del campionato nazionale), più i campioni in carica e il paese organizzatore. Quindi in teoria le rappresentative italiane avrebbero potuto essere tre: perché già, siamo i campioni in carica, in quanto l’anno scorso i palermitani di Addaura avevano brillantemente conquistato il trofeo, guadagnandosi quindi in aggiunta la partecipazione a questa edizione. Purtroppo una norma limita a due il massimo numero di squadre che una nazione può schierare, e ci accontentiamo quindi di Breno e Addaura a difendere il tricolore.
C’è Zimmermann, nell’insolito ruolo di campione olandese; c’è la Norvegia con le sue star, Helgemo in testa; Inghilterra, Danimarca, Francia sono fortissime, il Belgio arriva sempre con squadre competitive (due anni fa vinsero proprio loro). Tutte sgomiteranno per entrare nelle prime quattro del lotto, che significherà semifinale, e tra le potenziali semifinaliste ci sono certamente le nostre due rappresentative.
Per il secondo anno si disputa anche la parallela manifestazione femminile (mentre in campo maschile siamo arrivati alla 22esima edizione), ed evidentemente anche noi siamo presenti qui con due squadre, in quanto organizzatori. Tante squadre forti anche qui, dalle nazionali inglese a quelle polacche, e vedremo come sapranno destreggiarsi le nostre due rappresentative che sono Palcan Bridge e Idea Bridge Torino. Qui le squadre sono dieci, ma come fra i maschietti, anche qui saranno le prime quattro a contendersi il trofeo.
Il girone all’italiana dura due giorni; pertanto oggi si sono disputati i primi sei incontri del torneo maschile e i primi quattro di quello femminile, e domani si chiuderà con i cinque incontri mancanti. Come è andata?
Partiamo dalle dolenti note. Se un ipotetico bookmaker avesse quotato la posizione occupata da Breno dopo questi primi sei incontri, suppongo che il premio più alto l’avrebbe assegnato alla dodicesima posizione: possibile che una squadra che schiera fuoriclasse come Versace, Sementa, Franchi, Lanzarotti e Attanasio insieme al capitano Zaleski (tre di loro reduci da eccellenti prestazioni a Buenos Aires, Attanasio e Zaleski freschi campioni italiani a squadre miste) potesse essere ultima e staccata a metà girone?
Possibile, purtroppo. La prestazione dei padroni di casa è stata sconfortante: subito sconfitti nel derby con Addaura, e poi via via da tutte le altre squadre incontrate, con l’unica eccezione della vittoria contro i campioni belgi. Poco abbiamo potuto seguire degli eventi; BBO non era presente, e abbiamo potuto soltanto seguire il derby italiano e poi di nuovo Addaura all’ultimo turno contro i campioni inglesi sulla piattaforma Lovebridge (che era presente anche a Buenos Aires). Non è stato un bel bridge, si sono visti errori e valutazioni poco condivisibili che non ci si aspettava. La stagione è stata lunga ed è agli sgoccioli, e come ricordato molti di questi top player sono appena usciti da impegni faticosi, e certo questo ha influito sulla prestazione.
Male anche i campioni uscenti di Addaura, che sono rimasti in gruppo – anche se nelle posizioni di retrovia – per tutto il giorno, ma che chiudendo con una brutta sconfitta sono scivolati al penultimo posto. Non c’è niente di definitivo, e quello che si è rotto oggi si può aggiustare domani; ma il distacco dal quarto posto è severo, esattamente 15 VP da recuperare per i siciliani e ben 24 per Breno, e servirà qualcosa di speciale per raddrizzare una baracca davvero molto sconquassata.
Al comando c’è l’Olanda di Zimmermann con la solita multinazionale di star. Senza strafare, i campioni del mondo in carica hanno però superato i 13 VP di media, e si sono presi 8 VP sulla seconda, che è la rappresentativa francese farcita di fuoriclasse di ieri e di oggi, e poco più sugli inglesi terzi. Il quartetto di potenziali qualificate è stasera completato dalla Polonia, mentre il Belgio era primo dopo quattro turni, ma ha subito due rovinose sconfitte contro Breno (unica vittoria dei nostri) e Zimmermann, a causa delle quali è scivolato al quinto posto.
Fra le signore la musica è stata ben diversa: le nostre due rappresentative sono infatti entrambe in perfetta linea di combattimento. Idea Bridge era terza prima dell’ultimo incontro, poi una netta sconfitta contro le campionesse francesi l’ha retrocessa al quinto posto; Palcan invece al quarto match ha sconfitto le campionesse turche (incontro carico di significato, ancorché le islamiche non fossero le stesse di Herning e Buenos Aires) e si è inserito nel quartetto di testa.
Al comando le sorprendenti ungheresi, poi Inghilterra e Francia che schierano molte nazionali. Poi le nostre due rappresentanti, a sgomitare al margine delle elette, e subito dietro due squadre che dietro non ci vorranno rimanere come le campionesse polacche e quelle francesi. Ci sarà battaglia, senza dubbio, e speriamo di uscirne bene.
Come detto prima, nel campionato maschile siamo partiti con il derby azzurro, che Addaura si è aggiudicato vincendo 25-15. Il maggior spostamento di MP nell’incontro è stato causato da questa smazzata:
Dopo l’apertura di 1 quadri di Ron Pachtman in Ovest, Versace entra di 1 picche; poi la licita va avanti e Alfredo quando gli torna la palla dichiara anche le cuori; e questa sequenza spinge abbastanza naturalmente la linea orizzontale, che il fermo a picche non l’ha mai visto, verso il contratto di 5 quadri. Per fare undici prese serve soltanto l’indovinamento della Dama terza di atout, che non si può certo definire ben nascosta dalla licita, e l’israeliano mantiene tranquillamente.
Niente di strano, sembra, ma in sala chiusa Max Di Franco in Nord decide che la sua mano è meglio descritta dal contro. Surcontro di Est, 1 cuori di Sud, Franchi ripete le quadri con qualche motivo, e Di Franco non dice le picche e non fitta le cuori, ma contra di nuovo. Lanzarotti sale a 3 quadri, e ora Franchi aspetta a pié fermo l’attacco cuori per fermare con l’Asso e sfilare tutte le quadri del mondo: e invece viene sepolto dalla slavina delle picche di Max, per due down 13 MP che vanno in Sicilia.
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