ARGENTINA in AGRODOLCE

Complimenti alle nostre rappresentative nazionali ai World Bridge Games d’Argentina.
Torniamo con un argento nella competizione più importante, lo Squadre Open, ed un Oro nel Coppie Femminile.
Un caloroso grazie, quindi, ad Alfredo Versace, Antonio Sementa, Massimiliano Di Franco, Andrea Manno, Giacomo Percario, Giovanni Donati ed il Capitano Pierfrancesco Parolaro e alle bravissime Gabriella Olivieri e Gianna Arrigoni, che hanno portato il nome dell’Italia ai vertici del bridge mondiale.
Obbiettivamente non possiamo non essere soddisfatti anche del rendimento delle squadre femminile, mista e (seppur un po’ meno) senior, ai cui componenti va comunque il nostro plauso e ringraziamento per l’impegno profuso, specie per quanto riguarda la mista, che certamente meritava di accedere alla finale e quindi quantomeno di conquistare l’argento.
Tutte le squadre, infatti, hanno giocato un eccellente girone di qualificazione che varie volte ha visto alla guida delle rispettive classifiche provvisorie la femminile e la mista, anche se per la femminile non vi è stata poi possibilità di andare avanti dopo aver raggiunto i quarti finale, e la mista è stata bloccata alla semifinale per una decisione arbitrale all’ultima mano ed uno scarto di 1 IMP.
Mi astengo dall’entrare nel merito del predetto verdetto arbitrale, ma non posso non rilevare che rarissimamente i superarbitri internazionali “interpretano” norme e fatti di gara a favore delle compagini italiane: non è escluso che il difetto possa essere nostro causa la non completa conoscenza da parte dei nostri pur grandi campioni dei regolamenti arbitrali. Nella specie sembra che sia stata rispettata la procedura decisionale che riguarda i casi di “pensate” oltre i termini consentiti (20 secondi): impariamo! registriamo e, quando possibile, a nostra volta utilizziamo ogni piega dei regolamenti.
Personalmente, però, ritengo che sarebbe forse più che opportuno un ritorno alle Giurie formate da esperti del gioco di alto livello che, specie proprio in presenza di contestate riaperture, possono essere in grado di ben valutare i casi in cui la “riapertura” è comunque doverosa in funzione della particolarità della situazione (vedi i casi di particolari distribuzioni che lo sviluppo delle dichiarazioni precedenti non hanno consentito di chiarire).
Ad maiora!
Il Presidente
Francesco Ferlazzo Natoli

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