Si tiene nientemeno che nella meravigliosa città di Praga, l’edizione 2025 degli European Winter Transnational Championship; e forse questo è stato uno stimolo aggiuntivo per partecipare, per i giocatori che difficilmente possono ambire alle prime posizioni. Certo, i tempi di gioco non permettono di dedicare al turismo più che qualche spicciolo di tempo, ma in un torneo a squadre ci si può naturalmente anche alternare. Ben altro stimolo è stata la decisione di ridurre il costo dell’iscrizione per le squadre di livello inferiore (idea da copiare, a mio giudizio): insomma, fra uno stimolo e l’altro abbiamo ai nastri di partenza il cospicuo numero di 88 squadre, contro le 47 dell’anno scorso.
Tutto questo ha ampliato il numero delle elette, rispetto alla scorsa edizione: saranno le prime 32 a superare lo Swiss iniziale per sfidarsi nella serie di KO che assegneranno alla fine titolo e medaglie. Per gli altri, come di consueto, si terrà un torneo BAM che è arduo definire di consolazione visto il livello che normalmente attinge. Non ho trovato più nel programma il grazioso nome di “Les etincelles” (scintille, per i non francofoni) con cui il trofeo era stato battezzato nelle precedenti edizioni, sostituito da un più prosaico “BAM Trophy”: mah.
Lo Swiss durerà per i due primi giorni di gara con dieci turni di gioco: dunque, domani sera conosceremo la composizione del seeding che formerà i KO. Ci sono in pista, inutile dirlo, i campioni in carica di Zimmermann, che l’anno scorso dopo aver battuto di un soffio in semifinale gli italiani di Bici dominarono la finale. E c’è anche Bici, anche se in formazione molto diversa rispetto a quella dell’anno scorso: giocano ancora Ettore Bianchi, Cima e Duboin ma non ci sono più i senatori nazionali Sementa e Versace, mentre sono entrati in squadra il mio cuoco preferito Federico Iavicoli e la coppia polacco-israeliana Pachtman-Zatorski che tanta parte ha avuto nei recenti successi anche internazionali dell’Addaura di Palermo. Il duo della nazionale lo ritroviamo nella squadra Alpert, insieme all’altra coppia nazionale Donati-Percario: ci sono poi svariate altre formazioni italiane, in tutto o in parte, allineate ai nastri di partenza. C’è Bortoletti, che l’anno scorso arrivò ai quarti, ci sono come l’anno scorso Breno, Bianchi e i genovesi di Ita Wild Boys (nostalgia dei Duran Duran, suppongo), e ci sono Andrea Manno e Federica Dalpozzo inseriti in squadre internazionali. Insomma, per un tifoso compulsivo come me c’è materiale di valore su cui lavorare.
Seguire le fasi iniziali di uno Swiss così numeroso è una caccia al fuggiasco: la classifica viene aggiornata in tempo reale, per cui basta un parziale per far salire o scendere una squadra di cinque o sei posizioni, e non parliamo degli swing veri. Ti compiaci perché una tua beniamina sale fra le elette, e un attimo dopo non la trovi più. Dunque, il primo giorno non c’è mai niente di definitivo, anche se al termine dei primi cinque turni la classifica ha incominciato ad allungarsi e le favorite lentamente vengono a galla. Zimmermann, per dire, era partito malissimo e dopo tre turni stava intorno alla sessantesima posizione. Ma a quel punto è arrivato il rimbalzo che spesso negli Swiss rilancia le squadre forti impantanate nei bassifondi: l’incontro con una squadra di giovani slovacchi si è trasformato in un massacro, e il 20-0 relativo li ha rilanciati pesantemente. Nell’ultimo incontro di giornata i campioni in carica hanno poi incontrato Bianchi, e si delineava per loro un’altra netta vittoria con relativo definitivo recupero, quando all’ultima mano sono incappati in questo spettacolare incidente:
In realtà la squadra Bianchi non è interamente italiana, perché in essa militano i giovani ma già affermati israeliani Toledano e Zamir: Toledano lo abbiamo visto giocare di recente anche a Salso, avendo partecipato a un campionato italiano a coppie.
Dunque in questo board la licita si è svolta in modo abbastanza parallelo ai due tavoli, ma con due conclusioni inaspettate e diametralmente opposte. In chiusa c’erano Leonardo Fruscoloni e Sergio Bianchi contro i due polaccosvizzeri, Kalita e Klukowski. Leonardo ha aperto in multicolor a 2 Quadri; contro di Kalita, surcontro di Bianchi e Klukowski ha detto 3 cuori, immagino con significato interdittivo ipotizzando che la multicolor fosse a picche (peccato che ce ne fosse una ben più robusta a cuori in mano all’altro avversario…). Ora Kalita doveva inventare qualcosa e ha puntato su 3SA, contratto che come vedete si mantiene sull’impasse a fiori; Bianchi ha contrato, confidando (un po’ troppo) sul suo pezzo a picche e sulla solidissima tenuta a cuori, ma a quel punto a Kalita non ha retto il fegato, per cui si è rifugiato a 4 quadri che è rimasto il modestissimo contratto finale, in quanto di quadri – sempre con l’elementare operazione dell”impasse a fiori – se ne possono fare anche sei. Uso la forma ipotetica perché l’impasse a fiori è tutt’altro che scontato, dopo che la licita ha orientato la massima parte del punteggio in Sud; ma almeno la manche è certamente di battuta con questa distribuzione, e a dire il vero le sette od otto coppie che si sono librate a slam hanno tutte mantenuto (c’è stato invece un inopinato down a 5 quadri).
All’altro tavolo c’erano appunto i giovani israeliani contro i fuoriclasse olandosvizzeri Brink e Drijver (e se non vi piacciono questi orribili neologismi non è con me che dovete prendervela ma con Zimmermann), e dopo la sottoapertura a 2 picche di Drijver la licita è andata in modo non molto dissimile: contro di Est, 3 cuori di Ovest, 3SA di Est, contro di Brink in Sud. Ma il fegato di Toledano si è rivelato ben più solido di quello del suo omologo di chiusa: ha messo il surcontro, ha preso l’attacco di K di picche, ha fatto l’impasse di fiori e con due surlevée surcontrate in zona ha annotato sulla sua colonna l’insolito punteggio di 1800, per un costosissimo swing di 17 MP.
Questa mano drammativa ha riportato Zimmermann al 28esimo posto, di poco sopra la linea rossa, per cui oggi non potranno permettersi alcuna distrazione.
Poco sopra troviamo Alpert con i nostri azzurri: più regolare il loro andamento, sono rimasti sempre nelle qualificate, ma stasera sono 22esimi e anche per loro domani vale la stessa parola d’ordine: in campana, perchè il margine è ridotto. Le altre squadre italiane sono sparpagliate più indietro, Bici dista meno di 1 VP dalla zona qualificazione e Bianchi poco più di 2 VP; Bortoletti era messo bene dopo tre incontri ma due sconfitte nette lo hanno ributtato indietro, memtre Breno non ha trovato la marcia giusta in questa prima giornata ed è sorprendentemente attardato, così come Wild Boys. Insomma sono tutte non troppo distanti dal centro classifica, chi sopra e chi sotto, per cui domani tutto si può ribaltare, e sappiamo che il meccanismo dello Swiss favorisce le rimonte da dietro.
In testa ci sono polacchi (SPS Kielce Poland), inglesi (Team Black) e israeliani (Patrick Saada), le uniche tre squadre ad avere sulla 33esima un margine superiore a 20 VP; li abbiamo visti giocare spesso, perché gli incontri dei primi due tavoli vengono trasmessi su Lovebridge, la nuova piattaforma che – fra le molte altre cose – mette a disposizione degli appassionati un vugraph praticamente perfetto e graficamente molto bello. Lovebridge aveva già fatto la sua comparsa a Buenos Aires, affiancato a BBO, mentre BBO qui non è presente, almeno per il momento. Non so se si tratti di un vero e proprio passaggio di consegne o se in occasione di campionati più importanti (quest’estate ci sarà la Bermuda Bowl a Herning, in Danimarca, la sede degli Europei dell’anno scorso) BridgeBase farà la sua ricomparsa: staremo a vedere.
Ai primi tavoli abbiamo anche visto cimentarsi squadre di giovani: francesi, polacchi e israeliani, brillanti e sfrontati, ma che alla fine hanno pagato dazio (devo però ricordarmi di non usare per un po’ questo vocabolo) all’inesperienza e alla forza delle avversarie che si incontrano in quelle atmosfere rarefatte. Al quarto turno, al tavolo uno contro gli esperti inglesi di Team Black c’era una squadra di giovani polacchi, ed è capitata questa mano che vi sottopongo in forma di duplice quiz:
La prima questione è licitativa: primi di mano e tutti in zona aprite con questa mano?
La tendenza moderna è certamente quella di entrare in gioco più presto possibile avendo gioco in attacco e in difesa, senza preoccuparsi troppo del punteggio, ma il giovane polacco in Sud ha deciso di passare “old fashion”, e la licita è proseguita così: Ovest ha aperto 1 cuori ed Est ha replicato 1 picche su cui Sud ha mostrato a questo punto la bicolore minore con 1 SA. Ovest ha fittato le picche, Est ha chiuso a manche ed ecco il secondo problema: cosa attaccate?
Se scegliete l’Asso di fiori per paura di distruggere la forchetta nell’altro minore, avete regalato la mano proprio come il polacco al tavolo, perché la forchetta vincente ahimé si trovava proprio a fiori.
L’apertura di 1 quadri che si è verificata all’altro tavolo ha eliminato il problema alla radice, perché ovviamente ricevendo il fit del compagno la difesa è diventata elementare: due giri di quadri e Q di fiori. Certo, poiché la licita era tornata a Nord a livello relativamente basso, un 3 quadri di cortesia non avrebbe stonato e avrebbe riportato il controgioco sui corretti binari; così invece, dopo due giri di fiori il giocante ha scartato le quadri sulle cuori incamerando addirittura 12 prese per uno swing molto pesante. Tutta esperienza, ragazzi!
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