Grazie, ragazze

Siamo alla stretta finale, anzi semifinale, nelle World Series che ci stanno facendo perdere ‘o sonno e ‘a fantasia, in quel di Buenos Aires. Sono terminati stanotte i quarti di finale dei quattro tornei in disputa, e da domani per due giorni si giocherà il penultimo atto di tutte le manifestazioni.

Ci confermiamo tra i big del mondo, avendo portato due squadre fino a questo livello (ci sono riuscite altre quattro nazioni, e cioè Polonia, USA, Svezia e Cina) delle tre che se la giocavano nei quarti di finale. Però, prima di inizire a sparare mortaretti e intonare cori da stadio, desidero concedere l’onore delle armi alla nazionale Ladies, a cui sono molto affezionato e che ci aveva fatto sperare, oso dire, oltre quelle che sembravano essere le loro possibilità. E invece durante queste due settimane ci hanno mostrato che i loro margini erano ben altri: il girone sempre nelle prime posizioni, con vittorie prestigiose e quasi nessun passaggio a vuoto, a testimoniare una notevole maturità di squadra, e il terzo posto finale. Gli ottimi piazzamenti nella Butler come conferma. L’ottavo di finale più duro del previsto contro il Giappone, ma risolto in vittoria con un finale rabbioso. E poi questo quarto di finale con la Turchia, che ci ha fatto sognare all’inizio con il netto vantaggio di avvio; ma comunque, quando le turche hanno incominciato a recuperare e avvantaggiarsi, le nostre sono sempre rimaste in scia, sopravvivendo a mazzate a volte micidiali, e affacciandosi all’ultimo turno con la consapevolezza di aver tenuto aperto un match difficilissimo.

Nella stretta finale le turche hanno fatto pesare la loro maggiore esperienza, mentre le nostre forse si sono un po’ rassegnate; e il risultato finale non ci rende giustizia e non descrive l’andamento del match. Ma negli ultimi due mondiali loro erano in finale a giocarsi il titolo; sono storie che irrobustiscono, e danno lucidità nei momenti topici degli incontri decisivi. Noi questo background non lo abbiamo, anche se quest’anno sono stati fatti passi avanti, e questa prestazione si somma al quarto posto di Herning nel generare consapevolezza e autostima nel gruppo. Certamente l’indisponibilità di Margherita Chavarria, con la relativa perdita della coppia con Simonetta Paoluzi, qui come cng, ha tolto qualcosa; e d’altra parte è importante poter contare su molte coppie di livello, per poterle ruotare nei vari impegni e poter far fronte a queste temporanee indisponibilità.

In conclusione, risultato di assoluto prestigio: a questo punto, da tifosi insaziabili, ci aspettiamo che venga migliorato in futuro. Grazie, ragazze.

La squadra Mixed giocava un match difficile: il palmares accumulato nelle recenti manifestazioni è importante, con i bronzi di Salso e Herning (e non possiamo non citare l’eliminazione nei quarti a Marrakech, di cui il modo ancora offende), ma giocavamo contro i vincitori di Herning nella specialità, che si schieravano nella stessa formazione. Un nome su tutti, Ron Pachtman, che da qualche anno gioca con Palermo Addaura con cui ha vinto nientemeno che l’ultima edizione della Champions Cup.

L’abbiamo portata a casa, alla fine. Dopo un primo tempo brutto ma rimediato nel finale, siamo passati avanti nel secondo e ci siamo rimasti fino alla fine, (tranne un attimo all’inizio del quinto round) ma sempre con un vantaggio abbastanza ridotto che non consentiva tranquillità né distrazioni. Ci siamo seduti all’utimo turno con 22 MP di vantaggio, ma gli israeliani li hanno ridotti a 12 con piccoli guadagni; e poi è arrivata a farci tremare questa mano:

In aperta si gioca un tranquillo 3 fiori, mentre Cima e Dessì arrischiano la manche in una sequenza ragionevole: 1 fiori di Leo, 1 picche Nord, 1SA minimo o quasi di Barbara, e ora Leo non può non chiudere a manche. Si pagherebbero le prime sei ma Nord prende l’attacco a picche di Asso e rinvia nel seme senza sapere che può incassare il due down al volo tornando quadri. Ma la cosa torna a suo vantaggio, perché ora Dessì, pur sull’avviso per l’intervento avversario, non può non fare l’impasse di cuori che l’avrebbe portata a nove prese: e ovviamente non prende più, cinque down.

Ci ritroviamo l’avversario a -4, con quattro board ancora da giocare; ma la mano successiva chiude l’incontro, e la protagonista è ancora la Dessì.

Questa manche a picche in Est-Ovest chi la chiama la fa: la Q di cuori non si può sbagliare, dopo l’apertura di Nord. Ma appunto, bisogna chiamarla, e parecchie coppie non hanno raggiunto il traguardo. Nel nostro incontro a entrambi i tavoli ha aperto 1SA Nord e dopo due passo Ovest ha detto 2 fiori, Est con il suo doppio fit ha interrogato, e Ovest ha mostrato la lunghezza a picche. Ora Bareket in aperta ha detto 3 picche e la compagna è passata, mentre Barbara, dando il giusto peso all’importantissimo singolo di fiori, di picche ne ha dette quattro: gioco, partita e incontro.

C’è da dire, a parziale scusante dell’israeliano, che l’azzurra aveva la piccola indicazione aggiuntiva della dichiarazione di Nord a 2 quadri sul 2 fiori di Cima. Avendo quattro quadri, ha potuto dedurre che Leo fosse corto nel seme, e che quindi avesse fiori da tagliare: il merito comunque nel rivalutare correttamente la situazione rimane.

In semifinale ci tocca la solida Polonia, che ha sconfitto nettamente la Norvegia. Non c’è niente da fare, cambiano i giocatori ma i polacchi sono sempre lì a giocarsela, a testimonianza di un movimento florido e con punte di assoluta eccellenza. Incontro impossibile da pronosticare, ce la possiamo tranquillamente giocare alla pari, perché ormai anche noi abbiamo una squadra si è guadagnata timore e rispetto da parte degli avversari: ma sarà durissima, come è normale che sia una semifinale mondiale.

La squadra Open ha trascorso l’intera giornata sotto i riflettori di BBO a testimonianza dell’equilibrio del match, che si è spezzato in modo netto solo nell’ultimo turno, per un risultato finale che, anche qui, non testimonia dell’accanita resistenza degli israeliani, che si sono seduti all’ultimo turno a -5. Subito una mazzata di 28-0 a nostro favore sembrava chiudere il match; ma i figli di David sono ancora risaliti, riportando lo scarto a un livello recuperabile, perchè a sei mani dalla fine eravamo a +15, poco più di una manche.

Curiosamente, la mano che ha sparigliato definitivamente le squadre è molto simile a quella che ha avuto al stessa funzione nel match della squadra Mixed.

Proprio come nella mano 29 descritta prima, apre Sud di 1 SA e dopo due passo Est dice 2 fiori per i nobili, Sud dichiara la quinta di quadri, Ovest interroga e chiude a 4 picche che Sud contra.

In chiusa gioca Percario in Ovest. Nord attacca con l’Asso di quadri, e gira a fiori per la Q e l’Asso. Giacomo va al morto a cuori e presenta la Q di atout, per K e Asso e la scoperta della cattiva divisione. ora gioca fiori per il 10 e il K, e Tarnovski in Sud fa tagliare il morto a quadri. Ora la mossa decisiva, piccola picche a cedere il 10 conservando il controllo. Sud rigioca cuori ma il giocante vince in mano, taglia di Fante l’ultima quadri e batte le ultime due atout di Sud superando l’8 con il 9.

In aperta Versace è partito con 1 quadri, e le 4 picche le gioca Toledano in Est. Attacco K di quadri e ancora quadri per il taglio; il giocante prosegue con q di picche per K e Asso, e picche cedendo il 10 a Versace, il quale rigioca il terzo giro di atout. Ora Toledano gioca fiori per la Q e l’Asso, ma non ha più opzioni vincenti: se rigioca fiori per affrancare la presa, Alfredo rigiocherà l’ultima atout impedendo il taglio del 10 di quadri, mentre se si taglia la quadri, quando cederà la fiori Versace incasserà la quinta quadri, presa del down. Una partita a scacchi affascinante, e il matto del nostro fuoriclasse sposta l’ago della bilancia del match in area azzurra.

Abbiamo vinto, quindi, ma che fatica! E non c’è tempo di riposare, perché subito arriva una semifinale per noi densa di significato, perché nell’altro quarto della parte bassa del tabellone l’Argentina ha reso pan per focaccia alla Corea che si era aggiudicata tutti e tre i turni del primo giorno: i padroni di casa hanno fatto lo stesso oggi, riportando il match a -3 nei primi due turni e poi piazzando l’affondo decisivo nell’ultimo. Madala e Bianchedi non perdiamo tempo a presentarli, ma evidentemente anche il resto della squadra non è da buttare via, perché non si arriva a una semifinale olimpica trascinando quattro zavorre. Dunque sarà un match di per sé difficile, ma reso ancora più intrigante da un vago sapore di derby che aggiungerà interesse. Penso che partiamo favoriti, così come dice Versace sui social; nell’Argentina potrebbe subentrare una sorta di appagamento, come succede quando una squadra va oltre i suoi limiti, ma io non ci conterei troppo. In fondo giochiamo contro un campione del mondo.

E’ proseguito nella parte alta del tabellone lo sfoltimento di rappresentative stellari: la Cina ha concluso la sua magnifica corsa soccombendo alla Polonia (vedi quanto detto sopra relativamente al torneo Mixed). Gli slavi avevano ribaltato l’incontro già nel primo turno di oggi, e hanno conservato e incrementato il vantaggio fino alla fine; e così esce di scena anche la seconda delle vincitrici del round robin, dovo la Svezia caduta ieri.

In semifinale se la vedrà con la Svizzera, che a sua volta ha ribaltato abbastanza nettamente il match contro gli USA fino a chiudere sopra i 50 MP di vantaggio. I multinazionali inevitabilmente partono favoriti, forti dei due titoli mondiali conquistati nelle ultime due edizioni, ma i polacchi non muoiono mai: incontro da tripla in schedina.

Saremo su BBO con la squadra Mixed alle 14 (ora iatliana) e con la squadra Open alle 17,10: nella terza sessione gli incontri saranno scelti sulla base dei risultati, come sempre.

 

 

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