Sono teminati oggi gli European Winter Championship, edizione 2025 di Praga. La finale la giocavano Zimmermann e Zip, le ultime due nell’ordine alfabetico delle partecipanti (è proprio vero che gli ultimi saranno i primi…): e il risultato poteva apparire scontato così come sembrava obbligatorio ieri, in semifinale, pronosticare vincente Alpert sulla squadra del quattro coraggiosi slavi che formavano la squadra Zip.
E invece Zip è andata a un passo dal clamoroso successo: e proprio quando il suo vantaggio sembrava incolmabile, si è verificato uno dei crolli più repentini che si ricordino nella storia di queste finali. Sfortuna, stanchezza (hanno giocato in quattro per tutto il campionato), emozione, braccino corto, vai a sapere: la catena di errori che si è susseguita è stata indescrivibile. E ben poca parte hanno avuto in tutto in tutto questo i Zimmermann Boys, che nella maggior parte delle mani si sono limitati a raccogliere quello che veniva loro graziosamente offerto.
Diamo un riscontro numerico: dopo due turni Zip conduceva con 53 MP di vantaggio (compreso carry over). Nel terzo turno Zimmermann sembrava avviare la rimonta, ma nel finale Zip la riduceva sensibilmente mantenendo 31 MP di vantaggio, che subito alla prima mano dell’ultimo turno salivano a 42. Seguivano quattro mani pari, per cui si è arrivati a nove mani dal termine con il vantaggio della squadra slava perfettamente intatto.
A questo punto si è scatenato l’inferno. Nelle sei mani successive Zimmermann ha riguadagnato la cifra irreale di 62 MP (sessantadue, sì). Oltte dieci punti a board, come se ai quattro slavi si fossero sostituiti quattro allievi del primo corso, e nemmeno tanto portati. Si è incominciato con una manche regalata, è seguito un barrage fragilissimo in zona giustamente penalizzato, mentre sull’altra linea la manche si schiantava contro una divisione 5-0. Per concludere con il capolavoro del board 23: Sud apre 2SA, Nord replica 3 fiori puppet, Sud mostra quarte nobili con 3 quadri e Nord dice 3 picche negando il seme, Ora, come d’uso, Sud per mostrare il fit a cuori fa la sua cuebid più economica dicendo 4 fiori, e Ovest contra per chiedere l’attacco nel seme. Passo, passo e Sud surcontra per mostrare l’Asso. Nell’incredulità generale 4 fiori surcontrate rimane il contratto finale: due down fanno mille punti contro la manche a cuori stesa, il conto salatissimo è 17 MP e risulterà decisivo.
Infatti, se avete tenuto il conto, Zimmermann era a questo punto in vantaggio di oltre 20 MP. Ma, beffa finale, all’ultimo board Marinovski (che si era di nuovo seduto al posto all’allievo) mantiene 4 picche in zona con una spettacolare e funambolica linea di gioco che si conclude con una messa in mano, dove Drijver va sotto facendo gli impasse (che non riescono) e cercando le atout divise (che non ci sono). E lo scarto si riduce a 12 MP, per cui bastava non passare sulla cuebid al board 23 perché il nome del vincitore stasera fosse diverso. Davvero il cammino di Zimmermann in questi ultimi turni è stato assistito da una stella propizia, e poi dicono che la fortuna è cieca…
E’ dunque necessario congratularsi con gli habituées svizzeri del gradino alto: il capitano Pierre Zimmermann, unico svizzero genuino, con l’ex-polacco Michal Nowosadzki, gli ex-olandesi Sjort Brink e Bas Drijver e gli altri ex-polacchi Jacek Kalita e Michal Klukowski. Ma sicuramente l’applauso più forte va riservato agli outsider di Zip, giunti davvero a un soffio da una clamorosa vittoria: complimenti dunque alla coppia croata formata da Kiril Marinovski e Vedran Zoric e ai serbi Goran Radisic e Dimitraki Zipovski, che portano a casa uno strameritato argento con venature dorate.
E’ terminato anche il BAM Trophy, senza gloria per le tre nostre formazioni (Bianchi, Bici e Bortoletti) che in momenti diversi erano entrate nel torneo e partecipavano tutte alla finale A. Il piazzamento finale è stato dignitoso – tutte sono arrivate nelle prime dieci – ma senza l’acuto che portasse sul podio. Ci è andato molto vicino Bianchi che ha concluso quarto, a suggello di una settimana davvero ben giocata, e all’ultimo incontro aveva lo scontro diretto con il terzo, che forniva l’occasione per il sorpasso. Si sarebbe dovuto vincere 5-1, ma l’incontro si è concluso in pareggio e le posizioni sono rimaste invariate.
Ha vinto Rubenstein (Zachary Grossack, Agustin Madala, Mikael Rimstedt, Ola Rimstedt, Stewart Rubenstein, Anam Tebha. Il grosso del lavoro, ovviamente, lo hanno fatto il nostro vecchio amico Agustin con lo statunitense Grossack e i gemelli svedesi: in tutta la finale hanno perso un solo incontro su 17, e anche quello di misura. Seconda la squadra francese Turnips, con Thomas Bessis, Pierre Franceschetti, Cedric Lorenzini, Quentin Robert e Hilda Setton, e terza De Botton dove giocavano Antonio Palma, il giovanissimo Nicolai Heiberg-Evenstad, Thor Erik Hoftaniska, e Artur Malinovski.
Infine, la finale B è stata vinta dai giovani polacchi Under 16: una bella ipoteca sul futuro, per il movimento polacco.
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