Ad una certa età ci sono tanti modi di vivere la vita. Ci si può chiudere in se stessi ed arrendersi al passare delle stagioni. Si possono accettare le limitazioni e le conflittualità della vecchiaia provando a contrastare serenamente quello a cui non si può sfuggire. Oppure, come Anacleto, aggredire la vita con forza ed in forza delle proprie passioni!
Anacleto prediligeva scrivere e giocare a bridge. Le sue riflessioni erano (sono!) il frutto di un vissuto dogmatico, intenso di esperienze così come il suo bridge al quale è rimasto fedele fino alla fine dei suoi giorni.
Naturalmente dotato di uno spiccato senso dell’ironia amava prendere in giro gli altri ma soprattutto se stesso. Ricordo qualche anno fa, in uno dei tanti Festival giocati in quel di Riccione, mi ritrovai, casualmente, al tavolo accanto al suo, proprio nel mentre il suo avversario di turno lo apostrofava dicendo: “lei è un vecchio maleducato!”. Anacleto non si scompose più di tanto e replicò: “guardi non cominci ad offendere, maleducato sì, ma vecchio non glielo consento!”
Anacleto era così: nessuno poteva vantarsi di essere amico di Anacleto, perché era amico di tutti!
La figura statuaria specchiava un carattere forte, autoritario che non sempre sapeva controllare. Ma riusciva comunque a farsi perdonare con quella umanità e quel senso della disciplina tipici di una certa generazione.
Anacleto Del Vecchio aveva 99 anni ben portati! Anche se un po’ ingobbito dall’età, manteneva una sua austerità ed una lucidità da far invidia. Quando provavi a chiedergli della sua salute “…allora, come va?”, reagiva sempre allo stesso modo “…come un leone!”.
Ed era vero! Come un leone si è fatto strada nella jungla della vita e come un leone ha difeso le sue idee, le sue convinzioni, il… suo territorio!
Ci mancherà? E come potrebbe essere diversamente!
Buon viaggio amico mio!
Franco Fioretti
The post In memoria di Anacleto first appeared on Bridge d’Italia Online.