Bravissimo nel gioco, sorridente, pacato e generoso. Virtù rare in un giocatore di Bridge.
Il tuo sguardo era sempre vigile ma non ossessionato dal risultato. Eri il primo ad ammettere un tuo eventuale errore. Eri il primo a dare consigli agli avversari. Eri il primo a non alzare mai la voce. Semmai in contesti turbolenti, la abbassavi di più e quasi bisbigliavi.
Con te la sala acquisiva maturità e pacatezza.
E ora questa tua semplicità, e la tua cordialità ci mancheranno e molto. Non penso che lassù giocherai con gli angeli, ammesso che sappiano giocare a bridge, ma con Giulio, Amelia e gli altri che ti hanno preceduto, sì. Li immagino già apparecchiare il tavolo verde. Ti stanno aspettando per fare grandi gare. Anche lassù. Aspettano il tuo sorriso sornione per fare grandi slam. Sai che partite.
Desideravi farti chiamare “zio”. Ti piaceva molto. Ne eri felice. Ci mancherai “zio” Manlio. Fai buon viaggio
Orlando Purgatorio
Ciao Zio Manlio!
Spesso siamo talmente assorbiti dalle novità bridgistiche, dalle ultime prodezze dei nostri campioni, dalle competizioni, da dimenticare che questo meraviglioso sport è soprattutto comunità.
Nei giorni scorsi ci ha lasciati un pilastro del territorio laziale, Manlio Tomassini, orgoglioso sopravvissuto alla tragedia della Meloria, militare da sempre, nonostante da anni avesse deposto le armi per prendere posto al tavolo. Manlio era un giocatore d’altri tempi, uno di quelli che non nega mai un sorriso in competizione ma con lo sguardo vigile e attento, di quelli che non giocano solo con le carte ma anche con ingegno e arguzia: una psichica quando il regolamento lo permette, un’occhiata quando le carte sporgono troppo, ma anche la giocata che non ti aspetti, quella che ti inchioda all’angolo e lascia poco spazio al dibattimento.
Una malattia se lo è portato via all’improvviso, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di compagni e amici, che lo ricordano per il suo spirito e la sua gentilezza. Un saluto da parte di tutta la comunità che perde oggi uno dei suoi storici pilastri, dalle Associazioni Bridge Latina e Latina Progetto Bridge che hanno avuto la fortuna di frequentarlo più degli altri, ma anche di tutta Roma a cui mancherà terribilmente.
Bernardo Biondo
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