Anche gli ottavi di finale sono alle nostre spalle, stasera, nel Winter European Championship del quale stiamo commentando lo svolgimento, spingendo il nostro sguardo telematico fino a Praga. Otto squadre si cimenteranno domani nei quarti di finale, e tra esse siamo lieti di annoverare entrambe le nostre portacolori, come possiamo definire Bianchi e Alpert che pur non essendo interamente italiane sono profondamente innervate da nostri giocatori: Alpert ospita due coppie della nostra nazionale Open, Sementa-Versace e Donati-Percario, compeltando la formazione con la capitana Claire Alpert e con il colombiano Francisco Bernal, mentre Sergio Bianchi ha chiamato nella sua squadra Fruscoloni e Aldo Gerli insieme ai due israeliani Toledano e Zamir.
E’ proprio da Bianchi che incomincia la nostra cronaca. Gerli è in un momento di forma straordinario: appena vinti i societari a coppie maschili in quel di Salso, si è trasferito a Praga dove si sta rivelando una delle colonne della sua squadra. Qualificazione tranquilla con Butler eccellenti, vittoria larghissima nel primo KO e poi il match di oggi, nel quale è sempre stato seduto al tavolo alternando come compagni Bianchi e Fruscoloni. Era davvero impossibile assegnare i favori del pronostico ai nostri beniamini, contro lo squadrone dei nazionali norvegesi guidato dall’appassionato britannico Simon Gillis. E invece, proprio come ieri, Bianchi ha preso il largo vincendo nettamente i tre primi tempi e presentandosi alle 14 mani finali con oltre 60 Mp di vantaggio; una sconfitta di misura nell’ultimo tempo ha sancito il loro ingresso a vele spiegate nelle magnifiche otto.
Non abbiamo mai avuto il piacere di vederli in Vugraph, fin qui. Ecco una loro mano dal primo turno:
A nove dei sedici tavoli si è giocata questa manche di scarso punteggio sulla linea orizzontale: otto volte il contratto è stato 4 cuori, mentre Zimemrmann e Nowosadski hanno scelto 3SA e sono stati penalizzati di due prese dall’attacco picche. Nell’incontro Bianchi-Gillis, c’era in Ovest Sergio Bianchi che ha ricevuto il subdolo attacco di J di cuori. Ora, attaccare di J secco contro la mano forte in atout è certamente un po’ strano; ma al di là di considerazioni psicologiche sull’attacco, battere in testa ignorando la scelta ristretta è certamente anche la scelta più tecnica perché, se la Q non cade, ci resta la chance di poter scartare la picche sulle fiori catturando la Q, prima che il difensore in possesso dell’atout vincente abbia il tempo di tagliare. La caduta inevitabile di entrambe le Dame premia questa linea con ben dodici prese.
All’altro tavolo Toledano ha più classicamente scelto l’attacco di J di picche con relativo incasso delle prime tre prese, per cui il norvegese Rasmussen non disponeva di altre chances che indovinare la figura delle atout, cosa che non è avvenuta.
Alpert giocava contro la multinazionale che Ventin, appassionato spagnolo, ha formato chiamando tre fortissimi giocatori svedesi e il portoghese Antonio Palma. Dopo due turni i nostri erano sotto di 14, ma nel terzo turno abbiamo visto in Vugraph scatenarsi la rimonta dell quartetto nazionale azzurro, con un buon gioco e una serie di ottime decisioni. Il turno era iniziato male, con un 6 fiori basato su un bilatero a picche, ma a patto che gli avversari non sfondassero quadri sull’attacco, cosa che è puntualmente avvenuta (servono poi anche le atout divise quindi slam sotto chance). A quel punto per dieci mani hanno marcato solo i nostri, come al board 5 dove vi sottoporrò un problema di competizione. Con queste carte, rossi contro verdi
Il vostro compagno ha aperto 1 cuori, a destra 1 picche, voi avete fittato con la surlicita e l’altro avversario è saltato a 4 picche seguito da due passo. Cosa dichiarate?
La manche in zona sembra pressoché certa (e lo è, come potete vedere dal diagramma completo qui sotto), ma Versace ha scelto di dire contro e ha marcato un succoso 1100, perché quattro giri di fiori hanno promosso la Dama di atout di Sementa. A carte viste ma non troppo, si poteva perfino marcare 1400 se Sementa avesse scartato due quadri sulle fiori, ma ovviamente… va bene così!
L’ultimo tempo si è chiuso in pareggio, e anche Alpert è quindi approdato al consesso delle migliori otto.
Che succederà domani? Bianchi è atteso da un compito improbo, perché i loro avversari saranno nientemeno che i campioni mondiali di Zimmermann. Ma i nostri ci hanno già fatto vedere che, non gravati dal fardello del favore del pronostico (e qui è davvero arduo assegnarlo loro), sono capaci di imprese sorprendenti. Coraggio, dunque, al tavolo si è sempre due contro due. Zimmermann non si annuncia al massimo della forma, in particolare i due olandesi non hanno fin qui brillato, mi pare. Ieri – peraltro opposti a una squadra che poteva essere una potenziale finalista – hanno perso netto il primo tempo, e rimontato progressivamente fino a passare avanti nel finale del terzo e a vincere di 33. Ma ben 30 MP, tra andare e venire, li ha spostati proprio la mano 5 del terzo turno che abbiamo raccontato qui sopra: perché a entrambi i tavoli del loro incontro, sulla spinta del barrage a picche avversario, è stato chiamato lo slam a cuori (chiamato a nove tavoli su sedici e mantenuto quattro volte). Dopo l’attacco Asso di picche a entrambi i tavoli, Welland ha battuto le atout in testa mentre Brink ha fatto l’impasse alla Dama e ha portato a casa una montagna di MP.
Alpert se la vedrà invece con De Botton, squadra formata da tre norvegesi . fra i quali il nazionale Hoftaniska – e dall’inglese Malinowski. Impegno leggermente inferiore a quello di Bianchi ma molto severo comunque: e speriamo domani sera di potervi raccontare ancora buone notizie da tutti i fronti.
Nel BAM Trophy è terminata la seconda delle tre giornate del girone di qualificazione. Vola Federica Dalpozzo che con la sua squadra di ragazzi Team Funbridge è al momento seconda, e vola Bortoletti che è risalito nel finale di giornata fino al quarto posto. Molto in alto anche Andrea Manno con Sushi Belt, stasera ottavo: ancora un giorno e le squadre si divideranno nelle due semifinali A e B.
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