Tentennamento

Quesito

Cari Arbitri, gradirei molto un vs. parere su questa mano.
Questo è il board da me giocato in un recente torneo.

Attacco 9 di Est, 3 del morto, Ovest pensa e poi passa l’Asso. Io in Nord mi sono fermato a pensare se avevo la possibilità di crearmi sufficienti rientri al morto scartando il Re per un eventuale expasse a picche. Infatti con un ritorno Picche o Cuori funziona, con un ritorno Fiori posso ancora sperare in Re e Fante terzi in ovest. Dopodiché valutando che non fosse la linea di gioco migliore ho rinunciato e ho scartato il 10. Ritorno quadri di Ovest e 4 fatte.

Est se l’è presa con il compagno per il ritorno quadri e lui più o meno urbanamente ha detto che l’aveva fatto perché io avevo TENTENNATO. Io ho detto che avendo Re e 10 dovevo valutare cosa fare. L’arbitro chiamato al tavolo ha chiesto se Ovest avesse pensato prima di giocare l’Asso e non ha ritenuto di sentire le mie giustificazioni e non sono piu stato interpellato. Successivamente ho visto che era stato assegnato un punteggio ponderato di 23/77 invece di 69/31.

Ora sicuramente mi sbaglio, ma non capisco la ratio. A me sembra di non aver ingannato nessuno, anzi di aver facilitato due giocatori esperti. Se avessi avuto 1, 2 o 3 scartine non avrei potuto pensare. Con Re e 2scartine idem. Quindi mi sembra fosse chiaro che avevo il Re secondo. Sono sicuro di aver sbagliato per ignoranza del regolamento, e quindi giusta la valutazione arbitrale; però per quanto mi sforzi non riesco a capire il perché. Grazie dell’aiuto, cordiali saluti.

Carlo

Risposta di Manolo Eminenti e Carlo Galardini

Buongiorno Carlo,

il caso che tu proponi è governato dal comma 73E2 del codice di gara. In particolare, l’avversario lamenta di aver tratto delle inferenze negative causate dalla tua esitazione. Riportiamo il testo:

E. Inganno […]
2. Qualora l’Arbitro determini che un giocatore innocente ha tratto una falsa inferenza da una domanda, da un commento, da un modo di fare, da una cadenza o da atteggiamenti simili, di un avversario che non aveva alcuna dimostrabile ragione bridgistica per la sua azione e che avrebbe potuto sapere, al momento di compierla, che essa avrebbe potuto essergli di beneficio, L’Arbitro dovrà assegnare un punteggio arbitrale.

Tu avevi un motivo bridgistico per pensare ovvero sbloccare il Re di quadri. Inoltre l’esitazione mostra proprio la combinazione di carte che tu possedevi (K 10 7 era l’altra possibilità, con cui non c’è motivo di pensare salvo il voler giocare una carta falsa). L’avversario aveva di per sé un problema bridgistico da risolvere: dare o meno il taglio al compagno. Di conseguenza il risultato non avrebbe dovuto essere modificato.

Cordiali Saluti,

Carlo e Manolo 

 

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