Mano 1
Si incomincia con una mano senza troppo sangue, come riscaldamento. E però siamo in Mitchell, e quindi ogni mano conta uguale e ogni presa sposta: quindi anche una classica competizione fra cuori e picche come questa può assegnare top e zeri come il più azzardato degli slam.
Dunque, vediamo: l’apertura spetta a Est con un fiori, su cui Sud e Ovest dovrebbero introdurre le loro quinte nobili, e Nord e Est fornire i rispettivi appoggi. Sud in virtù della bella 5-4 ben capeggiata potrebbe competere ancora a 3 cuori (1 down, buona difesa) e Ovest potrebbe mostrare la mano non minima con contro (certamente non punitivo su palo appoggiato); difficilmente però Est accetterà l’invito con la sua bilanciata minima, e si fermerà a 3 picche. Un’ulteriore competizione a 4 cuori da parte di N-S sarebbe fuori luogo, intanto per il forte rischio di essere contrati (-300, zero quasi sicuro) ma anche perché giocando un eventuale 4 picche il giocante potrebbe decidere di indovinare la Q di fiori: ed ecco le dieci prese materializzarsi. Meglio non stuzzicare…
Mano 2
E’ quasi impossibile, per la coppia verticale, stare lontana dalla manche a picche: sull’apertura di Sud di 1 picche Nord risponderà 2 fiori, e ora Sud ripeterà le picche quanto basta per convincere il compagno ad appoggiarle.
Alla difesa spettano certamente due prese a cuori e due in atout, a patto che – se il giocante parte con il 10 dal morto – Est rispetti l’aurea regola e lo superi con il J, promuovendo il 9 del compagno a presa del down. A dire il vero, se anche Est non supera e lascia che prenda il compagno con il K, Ovest ha a disposizione il ritorno che batte: fiori per interrompere le comunicazioni. Ora il giocante è costretto a pagare la quadri. Tutto questo, naturalmente, se la difesa imbrocca l’attacco a cuori; in caso contrario (ad esempio su attacco fiori) il giocante può giocare tre giri di quadri e sistemarci le due cuori perdenti. Certo, Ovest taglierà il terzo giro ma a questo punto il 9 non piglia più e la difesa si farà solo il K di quadri in aggiunta.
Mano 3
Altra manche dal probabile esito funesto ma difficile da scansare, per i poveri N-S. 1 quadri – 2 fiori – 2 picche (che non dovrebbe essere forte: dopo un 2 su 1 si descrive la distribuzione e non la forza) – 3SA. Il misfit si rivela micidiale, con il singolo a fronte di ciascuna quinta, e inoltre né l’impasse a fiori né quello a picche riescono. Tuttavia la difesa qualcosa deve pur muovere: se gioca sempre neutro e non aiuta, il giocante è condannato, ma se cerca di sfondare da qualche parte ottiene effetti controproducenti. Ad esempio il possibile attacco fiori da Est regala il J ma uccide il morto, che diventa ora irraggiungibile. Il giocante non si perde d’animo e incassa una seconda fiori (non la terza per non affrancarle a Est) e prosegue con tre giri di quadri. Va in presa Ovest che (prima o dopo aver incassato la quarta quadri) in pratica regala su tutti i ritorni: se ritorna picche il giocante stando basso al morto si assicura una presa nel seme, e ora affranca la quinta quadri arrivando a quota nove. Immagino pertanto che il contratto sarà stato mantenuto a diversi tavoli.
Mano 4
Questa volta la manche a rischio è sulla linea E-O. Dopo 1 fiori – 1 picche – 2 picche, Est valutando le nove atout potrebbe decidere di fare un tentativo (ma dovrebbe scoraggiarlo la bruttezza del palo, oltre al singolo nel seme del compagno) che quasi certamente l’apertore accetterebbe.
L’attacco quadri batte velocemente forzando l’Asso del giocante, che quando giocherà fiori per il morto pagherà le quattro prese successive, due quadri e due cuori: due down.
Contro un attacco diverso, ad esempio atout, il giocante può battere tre giri e giocare fiori dal singolo verso K-Q: se Sud mette subito l’Asso regala due scarti all’avversario. E’ uno di quei casi in cui è meglio sacrificare l’Asso pur di non affrancare subito gli onori avversari.
Manca comunque sempre una presa, perché avendo battuto tre giri di atout il giocante pur scartando le due quadri non potrà tagliare entrambe le cuori al morto e cederà quindi tre cuori e una fiori. Insomma, a dieci prese non c’è proprio verso di arrivare: meglio fermarsi due picche, in definitiva.
Mano 5
Dopo due passo Sud dovrebbe aprire 1 picche e su 1SA del compagno chiudere a 3SA con i suoi 19 punti. L’attacco cuori sarebbe il migliore per la difesa, ma per Est è quasi impossibile trovarlo contro questa licita (ci sarebbe voluto un intervento a cuori di Ovest, decisamente poco raccomandabile anche in prima, vista la debolezza del seme e della mano in generale). Dunque su attacco quadri Sud fa il sorpasso, smonta l’Asso di fiori e (se Ovest non tira subito l’Asso di cuori) ripetendo l’impasse a quadri arriva a dodici prese. Non serve a Ovest tagliare le comunicazioni a fiori prendendo al terzo giro con l’Asso, perché il J di picche assicura il rientro al morto.
Mano 6
Non è assolutamente sbagliato aprire di 1SA con la mano di Est, considerando la difficoltà di una seconda dichiarazione dopo 1 fiori – 1 picche. Ovest porterà il compagno a manche dopo una infruttuosa Stayman, e l’impasse di fiori ripetuto assicurerà il mantenimento del contratto.
Vista la situazione di board favorevole, Sud potrebbe decidere di disturbare inserendo le picche. Sembra una pessima idea, visto il misfit, e lo scarso punteggio, ma bisogna considerare che basta anche un tre down per fare meglio della manche. Se il giocante riesce a cedere “solo” tre atout è a cavallo: con due cuori e tre picche ha pagato 500 contro il 600 sicuro avversario.
Non è però facile non cedere tutte le atout, considerando che le si deve muovere tutte di mano. Piccola verso il J e l’Asso e ora, recuperato il gioco, si deve giocare la Q per schiacciare il 10 ormai secco e affrancare il 9. Facile, a patto di… avere davanti il diagramma: al tavolo non è assolutamente obbligatorio giocare così.
Mano 7
Ovest apre 1 fiori e Nord probabilmente interviene di 1 picche, su cui Est dichiara 2 cuori forcing. Presumibilmente Ovest avrà dichiarato 2SA su cui Est potrebbe desistere dal mostrare la sua sesta bucata e accettare con 3SA. Se decide invece di allungare le cuori, deve farlo con un cambio di colore perché 3 cuori sarebbe passabile (ripetizione del palo). Su 3 quadri Ovest (che ha già negato il fit terzo) potrebbe ora mostrare il doubleton con 3 cuori, per la chiusura a 4 cuori.
Il top va a chi ha giocato 3SA: non serve neppure l’attacco picche per raggiungere le dodici prese. Supponiamo attacco quadri per la piccola e il J; ora il giocante gioca cuori, se Nord per il meglio liscia mette il J, rientra a quadri (cade il K) e gioca cuori un’altra volta affrancando il seme. 5 cuori, 5 fiori e il resto negli altri: si cede solo l’Asso di cuori.
A 4 cuori le prese saranno invece soltanto 11 a causa dell’attacco picche che libererà il K.
Mano 8
Di nuovo le danze vengono inaugurate da Ovest con 1 quadri, ma rapidamente gli avversari gli riportano il carrello a 4 cuori (a dire il vero Sud dovrebbe temporeggiare con 2 quadri sull’intervento a cuori del partner, ma il risultato sarebbe lo stesso: 2 cuori intervento minimo da Nord, 4 cuori di chiusura).
Si dovrebbero pagare due fiori e una picche per il mantenimento senza surlevée, ma il risultato non è così scontato e la mano è molto interessante. Immaginiamo che, dopo l’attacco quadri di Est, il giocante batta tre giri di atout finendo al morto e giochi piccola fiori verso la Q con l’intento di affrancare una presa; e che Ovest per non regalare si faccia Asso e Re e rigiochi la terza fiori per il J del morto su cui Nord scarta una picche.
L’impasse picche non riesce e il giocante lo sa: ma sa anche che Ovest avendo quattro quadri e il K di picche potrebbe avere difficoltà di tenuta, e decide quindi di rientrare in mano con la Q di quadri e incassare le due atout. Il finale è questo, al momento di incassare l’ultima atout
Come vedete la compressione non funziona: Ovest scarta dopo il morto e si regola sul suo scarto: se Sud butta la Q di picche il difensore può permettersi di seccare il K di picche, perché il J si affrancherà ma non ci sarà un rientro per incassarlo.
E se avessimo incassato l’Asso di picche prima? Il finale sarebbe stato lo stesso ma con una picche in meno per ciascuno
Ed ecco che la compressione funziona: Sud scarta sempre la Q di picche, ma se Ovest scarta di conseguenza il K si affranca il J del giocante, che è in mano e può incassarlo.
L’incasso anticipato dell’Asso di picche si chiama colpo di Vienna: è ritenuto una manovra per superesperti, ma in realtà è un banale sblocco, e la sua difficoltà soltanto sta nel fatto di dover essere previsto in anticipo: ma questa è una cosa che ha in comune con molte altre manovre bridgistiche…
Solo l’attacco picche avrebbe distrutto questo interessante finale, affrancando il K di Ovest mentre controllava ancora le fiori.
The post Vi racconto… le mani dei Campionati Allievi a coppie (1) first appeared on Bridge d’Italia Online.